Promessa d’amore.

Ho sbagliato, da ogni angolazione.

Ho creduto di essere quella nel giusto.

Ho mentito.

Ho detto cose solo perché mi sono sentita senza armi.

Ho sbagliato, da ogni angolazione.

Ma il sentimento, quello che ho per te è prezioso…

Forse lo sto nascondendo per paura e sto ottenendo esattamente ciò che non volevo.

Non voglio cercare attenuanti né scusanti.

Ho sbagliato, e sono qui per dirti che non avevo capito quanto ti facesse stare male il mio volermi proteggere, il mio non aprirmi, il mio stare in silenzio.

Ho paura di perderti… Forse una parte di te l’ho già persa.

Ma non voglio in nessun modo arrendermi.

Voglio stare al tuo fianco

Se mi vorrai ancora

Per sempre.

Segnali stradali.

Il punto è che una cosa così io non me l’aspettavo.

Una passione travolgente che ti ribalta le certezze.

Un sentimento così grande che rompe le barriere.

Una cosa così io, non me l’aspettavo.

Eppure la accolgo, come se la stessi aspettando da sempre.

La curo come se senza di essa nient’altro avrebbe senso

La abbraccio come se fosse il valore più importante che possiedo.

Una cosa così io, non me l’aspettavo.

Ed ho scoperto era quello che volevo.

E mi sono resa conto che è esattamente quello che sognavo.

Vista dall’alto.

Un gioco di sguardi, parole, calore.

Io ti osservo e mi sembra di sentire ogni fibra del mio corpo attratta dal tuo odore.

Ho voglia di tenerti vicino, di abbracciarti con gli occhi.

Ho voglia di sentirti sussurrare, e di guardarti mentre provi a dissimulare.

Alle volte giro il volto, per sorridere, come se potesse proteggermi dal mio imbarazzo…

Ma tu sei lì, attento, ad accarezzarmi come un vento piacevole in una giornata di sole, a spettinarmi con una delle tue battute che profumano di passione.

E io ringrazio…

ringrazio per ogni attimo di pace che ci attraversa.

Ringrazio per ogni momento di godimento che ci percorre mentre siamo distratti dall’essere concentrati l’uno dall’altra.

Ogni battito che rimbomba dal tuo petto è una stoccata che va un po’ più a fondo nel mio.

Lascia andare ogni insicurezza, sono pronta raccoglierla, a cullarla.

Lascia andare ogni emozione, sono pronta ad accoglierla, a sentirla.

Ti guardavo da lontano, ma in ogni frazione di secondo, arrivavo più vicino.

4.10

Brividi pieni di sorrisi.

Gemiti pieni di speranze.

Stare tra le tue mani è tutto quello che desidero a ogni canzone.

È una strana sensazione…

Quella di non volere altro.

Quella di poter sentire tutto il bene che sai dare.

Quella di potermi lasciare andare.

Inizio a credere di sapere dove voglio stare.

Inizio a credere di sapere quali sono gli addendi della parola amore.

Cancello e riscrivo.

Camminavo nella pista tra le mie sicurezze.

Mi hai presa a ballare, e così ho capito… a sorridere come adolescenti ci si ritrova.

Uno sguardo davanti a un caffè che profuma di convinzioni sbagliate.

Nel calore della macchina lascio andare il caos dei miei pensieri.

Godo di ogni istante in cui mi guardi, in cui mi parli.

Assaporo il tuo modo di accarezzarmi, come se lo volessi fare talmente tanto da aver paura di farmi male.

Mi perdo ad adorare il tuo viso mentre ti trattieni dal dire ciò che pensi.

Ti osservo entrare… sai che ti stavo aspettando.

Le giornate di sole.

Come l’aria che accarezza la sabbia e cancella le impronte. Io lì, incantata dalla bellezza del momento, ho perso le mie stesse orme.

Lì, in quel momento, non avevo bisogno di altro, sentivo l’aria che mi spettinava i capelli e mi riempiva i polmoni di sensazioni. L’aria che soffiava dolcemente su quella piccola fiamma, che era lì dimenticata, passata inosservata.

Sentirmi compresa.

In quell’abbraccio che cercavo di rifiutare mi sentivo protetta.

Questo è quello che è successo, questo è quello che inspiegabilmente ho sentito.

Non voglio più smettere di sentire, mai…

Una settimana durata anni.

Mi guardi, sorridi e piano scivoli dentro di me. Sento la mia pelle fremere all’unisono con la tua, il tempo si è fermato. Quell’attimo così preciso e perfetto sembra parte di un sogno impossibile. Invece sei qui, sopra di me, con quella voce che ascolterei per ore.

Il primo giorno che ti vidi pensai che mi sarei potuta innamorare di te, ti avevo sentito parlare cinque minuti, una conversazione tra un gruppo di amici, beh… Fu abbastanza per rimanere colpita.

Il secondo giorno che ti vidi rimasi ugualmente colpita, in quel pub c’era il pienone, la musica assordante, ma io sentivo solo la tua voce con quell’accento marcato che hai che mi faceva impazzire.

Il terzo giorno si parlava davanti a un cocktail di come mia madre mi avrebbe voluta fidanzata con il mio migliore amico, e tu sembravi convinto che sarebbe successo, già… La cosa mi dava veramente urto “Io chiedo a lui di te e tu pensi che io possa realmente fidanzarmi con lui?”

Il quarto giorno è passato più di anno e tu mi arrivi a sorpresa. Sei la mia sorpresa in una serata strana, in un periodo strano. Una sorpresa sfuggente, dovevi lavorare, tanto è bastato per farmi sorridere tutta la sera.

Il quinto giorno ti sono letteralmente saltata addosso, cose da non credere. I nostri amici erano un po’ increduli in effetti e probabilmente lo eri un po’ anche tu… Però ormai avevo fatto e… Beh lo rifarei.

Il sesto giorno non pensavo saresti arrivato, lo scoprii solo 2 giorni prima. Quando arrivasti fui felice, ma mi hanno detto che ti guardavo pensando “voglio ma non posso”… A dire il vero non mi accorsi del mio sguardo, ma sicuramente lo pensavo.

Il settimo giorno è iniziato tutto, mi hai presa per la prima volta per mano mentre eravamo in cima, e lì mi sono innamorata. È difficile da spiegare come sia avvenuto so solo che avrei voluto che quella mano non me la lasciassi più, perché il mondo aveva cominciato in quell’istante ad avere un po’ di senso in più.

Tra il settimo giorno e oggi di cose ne sono successe tante, e quelle più spiacevoli sono capitate perché la paura alle volte rende ciechi. Fortunatamente altre volte ti spiana la strada per il tuo momento perfetto.

Qual’ è il momento perfetto?

Tutti quelli in cui so che esisti tu con me.

Prima luce

Mi scorre dentro, risale per le gambe, scalda il mio ventre, stringe lo stomaco e poi la gola, mi schiude leggermente le labbra e infine mi bagna gli occhi.

Chiamalo affetto se vuoi, chiamala attrazione, chiamalo amore… Non so come si chiami, non so nemmeno se un nome ce l’abbia, ma so che mi scorre dentro, riempie le mie vene e le fa pulsare, riempie i miei polmoni e mi fa respirare quasi come se l’aria fosse la più pulita mai respirata fino ad ora.

A sentirsi vivi ci vuole un attimo ho scoperto, basta assaporarti sai… Basta sentire la sensazione della tua mano tra le mie cosce, basta sentire il tuo sguardo che cerca il mio, basta sentire il tuo corpo caldo sul mio. Basti tu.

A tenersi la mano per strada…

Capita che io non abbia parole, eppure so che tu le ascolterai. Niente cose in pompa magna, solo tu, io, e tutti quei pensieri che non abbiamo bisogno di dire per farci capire.

Capita che tu le parole le abbia, ma proprio non le voglia fare uscire, perché se dici una cosa un po’ troppo forte poi, novanta su cento, si avvera.

Capita che tu balli, lí di fronte a me, come hai fatto mille volte, e capita che io, come avrò fatto altrettante mille volte, mi asciughi una lacrima sul viso. Sei bella quando balli, sei bella quando ti esalti, sei bella persino quando ti arrabbi, sei bella tu.

Sei bella perché mi tieni la mano per strada, non mi stringi, non mi lasci, semplicemente cammini… Accanto a me.

Radice di 0.

Cosa sei? Sei ciò che non ho mai voluto, ciò che ho inevitabilmente desiderato. Sei le mie parole, quelle che si sgretolano di fronte alla tua cecità.

Cosa sei? Sei tu, soltanto tu, immerso nella marea di favole tristi che ti racconti. Sei i miei gesti, quelli che si spengono di fronte alla tua cofosi.

Cosa sei? Sei aria, di quella viziata però. Sei i miei pensieri, quelli che sbiadiscono di fronte al tuo silenzio ostinato.

Sai cosa sei? Nulla, in realtà sei nulla. Eri frutto dell’immagine che avevi costruito e alla quale io avevo creduto. Ora sei l’insieme incoerente dei pezzi della tua finta immagine mescolati al contrario.